Aldo Sterchele è nato a Milano il 7 Settembre 1930. Diplomato al Liceo Classico ha frequentato la facoltà di Architettura al Politecnico di Milano, conseguendo nel frattempo anche il diploma presso l'Accademia di Brera. Inizia in questo periodo (1960) la sua attività pittorica che andrà via via sviluppandosi ed ampliandosi riscuotendo sempre maggiori successi. Moltissime sono oggi le sue mostre personali in Italia e all'Estero recensite dai più importanti quotidiani e dalle riviste specializzate.La sua presenza nel campo dell'arte è significativa anche per le sue attività teoriche e culturali. Per oltre vent'anni ha insegnato Disegno e Storia dell'Arte nelle Scuole Statali ed attualmente è docente presso "l'Università 2000", con sede a Cassina dé Pecchi, e "l'Università del tempo libero" di Gorgonzola. Tiene inoltre conferenze, seminari e corsi di aggiornamento. Dal 1984 dirige la scuola d'Arte "Laboratorio dell'Immagine ".


In oltre 60 anni di pittura il maestro Aldo Sterchele ha tenuto mostre in molte gallerie italiane e straniere. Sue opere figurano in numerose collezioni pubbliche e private a New York, Parigi, Verdun, Ginevra, Monaco di Baviera, Singapore, Roma e Milano.

Di seguito sono riportate alcune delle sue mostre personali pił significative:

Galleria Levi - Milano
Galleria San Marco - Genova
Galleria Le Pleiadi - Verona
Galleria Il Semaforo - Firenze
Galleria Le Firme - Milano
Intemational Art Gallery - Padova
Galleria Mioccio - Milano
Palazzo Ducale - Pesaro
Galleria Lo Spazio - Brescia
Galleria Mouffe - Parigi
Galleria T. Tasso - Bergamo
Galleria Vecchia Milano - Milano
Galleria Il Castello - Trento
Galleria Il Cortile - Monza
Arengario - Milano
Alexander museum - Pesaro
Palazzo Trivulzio - Melzo
Salone Dehon - Monza
Cappella della Confraternita - Gorgonzola

IL POETA DELLA PIU' SOFFERTA CONDIZIONE UMANA
Nella pittura di Aldo Sterchele  la natura viene avvertita come elemento fisico in cui si agitano e si contorcono mani , braccia e corpi di creature prigioniere, tutte tese a una sopravvivenza dolorosa e allucinante . Il gioco dei cromatismi è di fondamentale importanza per illustrare il dramma : il colore diventa simbolo, emozione, fulminante rivelazione. Quando le emozioni diventano intense e si può quindi capire le profonde verità  della sua pittura  non si può più soltanto parlare di un modo di dipingere che ritrae l' uomo al di fuori della storia, esposto ad una violenta combustione, alle bufere raggelanti dei temi contradditori dell'esistenza. Si  ha di fronte una visione pur tragica dell'universo umano che, come ogni visione di ogni vero poeta, propone il tormento come punto di riferimento per ripensamenti, prese di coscienza, sublimazioni del dolore che aprono uno squarcio di luce sul buio dell'autodistruzione. Nei corpi sanguigni od esangui di Sterchele non vi è mancanza di pietà per la condizione umana. Vi è semmai una esasperazione di simboli per rendere più espressivo il linguaggio pittorico, per incidere maggiormente nelle coscienze accecate di chi rifiuta quella parte della vita umana segnata dalla sofferenza : la parte più tragicamente grande che riconduce l'uomo alle vette di una dignità cosmica , per chi crede anche religiosa. L'esasperazione dei simboli ( gli arti : le mani graffianti, a volte piegate in una immeritata sconfitta, a volte tese verso una disperata ricerca di certezze) ,  i richiami alla mitologia o alla storia dell'arte si accompagnano a esorcismi, spesso  a immagini volutamente decadenti ( battiti d'ala sotto la quale egli invita chi guarda  a raccogliersi " per essere turbato" ). L'esasperazione è più evidente nella decomposizione dei corpi che rappresentano il pesante bagaglio di una profonda attività onirica dalle complesse e indecifrabili magie dell'inconscio. Il quadro diventa un urlo ( guardati dentro, uomo !) o una sommessa, disperata confessione : ecco chi siamo.  Sterchele è un " Goya filtrato attraverso gli occhi di Baudelaire " ha scritto di lui Giorgio Braga. Certo uno dei più significativi pittori della nuova generazione.
(Roberto Zoldan)


ALDO STERCHELE ha avuto recensioni su molti quotidiani locali e nazionali :
Il Secolo XIX, La Gazzetta, L'Arena di Verona, La Notte, Il Resto del Carlino, L'Avvenire, Brescia oggi, Il Cittadino, L'Unità, Il Marchigiano, L'Avanti!, L'Eco di Bergamo, Giornale di Bergamo, Alto Adige, Il Corriere della Sera

Tra le riviste straniere si citano :
Esquire & Derby, Cenobio, La Revue Moderne e molte altre.
Della sua pittura si sono interessati e hanno scritto i seguenti critici:
Giorgio Braga, F. Cajani, Giancarlo Caldini, Domenico Cara, Raffaele De Grada, Jolanda D'Annibale, Emilio Delfino, Lucio Fontana, Carlo Fumagalli, Igino Lopez, Guido L. Luzzatto, Fino Moro, Gian Pacher, Sergio Paglieri, V. Palazzo, Mario Portalupi, Wa1ter Pozzi, Rèva Remy, A. Scemma, A. M. Secondino, P. L. Senna, Luciano Spiazzi, Sergio Stancanelli, Tadolini, Dino Villani, G. Zampini, Pino Zanchi.

Di seguito sono riportati alcune recensioni e commenti sulla pittura innovativa del maestro ALDO STERCHELE:

" Attivo da anni e in posizione di primo piano nell' ambito della nuova figurazione italiana, Sterchele ha una pittura intensa, vissuta, gioiosa e lacerata insieme, in cui coesistono angoscia e speranza, ascesi e sensualità, lucidità e delirio, amore e morte... "
(P. L. Senna)

"Messaggio rivolto non solo alla coscienza dell'uomo, ma agli strati più profondi del suo Io"
(M.Monteverdi)

"In una intellettualità raffinata, come raramente capita di incontrare, il discorso di Sterchele penetra nell'arcano e nel surreale"
(Gian Pacher da "Alto Adige")

"...Una nuova mitologia dei corpi mossi, lacerati, che Sterchele evoca sulla tela in uno spazio ambiguo, invaso da figure: realtà sdoppiate di mondi diversi"
(P.Lavatelli da "L'unità")

"...L'Inquietudine che Sterchele comunica allo spettatore convince che egli abbia colpito nel segno le coscienze sopite, poichè nella sua opera vi è un terribile desiderio di soluzione che va al di là di ogni prassi conosciuta "
(Giorgio Braga)